L’Onda Energetica
Pensieri sull’energia
rinnovabile e sullo sviluppo eco-sostenibile.
di Marco
Sotgiu
Il fotovoltaico in aree agricole: ci
stiamo dando una zappata sui piedi……..
Un modo di
dire non è mai stato così appropriato!
I politici
pare che all’inizio di ogni anno riflettano su come intervenire a danno di chi
ha programmato investimenti nell’energia pulita, adottando norme con efficacia retroattiva.
Parliamo del
contenuto dell’art. 65 del Decreto Liberalizzazioni. Dalla bozza del decreto, tutti
gli impianti fotovoltaici su terreno agricolo non avranno più l'incentivo,
tranne quelli che entreranno in funzione entro un anno. Manterranno l’incentivo
invece, gli impianti realizzati sulle
serre.
L’effetto retroattivo della norma è l’ennesima prova di mancanza di coerenza nel
dare le linee guida e creano solo
incertezza e destabilizzano il mercato ed un settore che in questi anni sta trainando
l’economia italiana, creando occupazione e nuove opportunità di sviluppo.
Inoltre ha
degli effetto disastrosi su chi ha fatto degli investimenti e rischia di
trovarsi in una situazione compromettente, perché vede stravolti tutti i piani
di finanziari e li mette in forte stato d’incertezza e a rischio di fallimento.
Nonostante
tutti i buoni propositi del nostro Governo di raggiungere un grande sviluppo
delle energie rinnovabili per arrivare rapidamente alla grid-parity, è
necessario prendere coscienza sulle conseguenze che possono creare provvedimenti che hanno un effetto
retroattivo.
Sia personalmente
che come Innova, non abbiamo nessun interesse diretto e non
abbiamo fatto investimenti in area agricola. Personalmente ritengo che il fotovoltaico
debba trovare spazio sui tetti e lasciare i terreni alle coltivazioni e ad
altre tecnologie che lo “utilizzano “ meglio, come ad esempio, il solare a
concentrazione che ha un’efficienza di gran lunga superiore al fotovoltaico.
Ritengo altresì
inaccettabile una norma con effetti retroattivi, in quanto danneggia tutti
quelli che hanno realizzato gli impianti sulla base della norma vigente e che
non hanno la sicurezza di poter connettere gli impianti alla rete elettrica
entro le date previste.
Ci auguriamo che nella fase parlamentare di
conversione in legge, vengano considerate le modifiche correttive necessarie al
superamento dei punti critici della
norma, in modo da evitare che il fotovoltaico in area agricola sia l’ennesima
zappata sui piedi che corriamo il rischio di darci.